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STILI DELLA DANZA DEL VENTRE
• Danza del velo
Il velo viene introdotto nella danza solo da recente agli inizi del XX sec. ma senza avere alcun significato religioso. Oggi è considerato un elemento essenziale nel raqs sharqi. Il velo si utilizza per conferire alla danza fascino e mistero coprendo e scoprendo il corpo della ballerina attraverso dei movimenti sinuosi semplici e complessi.
“ Il velo nella danza orientale è come un fiore da cogliere e lasciare, riprendere ed avvolgere intorno al corpo, è una nuvola, un tratto di arcobaleno, è un sospiro, un abito nel quale nascondersi e scoprirsi.E’ un compagno di giochi a nascondino, con il quale alternarsi, seguendo la musica: per esprimere intimità, dolcezza, vitalità, complicità.I movimenti lo fanno scivolare sul viso, poi sul corpo, raggiungere il cielo per poi toccare terra.Ecco che si riscopre il proprio mondo interiore di fantasia e sensualità ….” Fathen Aoued
RAQS SHARKI
Detta raks sharki e' la danza del ventre per eccellenza. La danzatrice entra in scena con il velo su una musica di genere classico, nella maggior parte dei casi su una routine orientale e inizia a danzare seguendo un andamento che di solito si configura in un crescendo emozionale. E' preferibilmente eseguita sottoforma di assolo della danzatrice che esprime tutta se stessa in una danza completa, passando gradatamente da uno stile e da un ritmo all'altro. E' normalmente composta da un entrata, una parte centrale baladi, percussioni e ultimo giro finale
BALADI
Nata al Cairo e' la madre del raks sharki, poiche' riporta in se' tutti i classici movimenti della danza egiziana, in un tipo di danza prevalentemente statica, la cui importanza fondamentale e' data ai movimenti sinuosi e scattosi dei fianchi. Si tratta di una danza tipicamente metropolitana diffusa anche nei cafe' di Alessandria d'Egitto. Prima dell'evoluzione dello sharki le donne egiziane danzavano il baladi, parola che letteralmente in arabo vuol dire "del mio paese", ma che noi preferiamo tradurre come "popolare". Nonostante la traduzione del senso della parola, il baladi rimane un termine comunque intraducibile, in quanto si riferisce ad uno stile perfettamente riconoscibile sia tecnicamente, che musicalmente. Il Raqs Baladi e' fondamentalmente un'improvvisazione tra la ballerina e gli strumenti che eseguono la musica: tabla, fisarmonica o flauto o liuto o qanun. La musica e' semplice e rappresenta un dialogo tra gli strumenti che la rappresentano, inizia con un takassim per poi salire in crescendo e unirsi con vorticosi giri di tabla. Il dialogo e' basato sull'emozionalita' che si genera tra il suono e il movimento. Questo tipo di danza e' praticato dalla maggior parte delle donne egiziane, in maniera naturale. Il termine in Egitto e' interscambiato al termine "raqs sharqy" per intendere un ballo di "danza orientale".
SAIDI(RAQS EL ASSAYA)
"Raks El Asaya" "Saidi" "Tahtib" in breve.Tipica danza della regione Said, deriva un'arte marziale praticata dagli uomini, il "tahtib". Durante questa forma di gioco-intrattenimeto, gli uomini fanno a gara nel dimostrare la loro abilita' nel manipolare un bastone (in genere una grossa canna di bambu'), roteando con esso ed eseguendo delle mosse tipiche di attacco e difesa, il tutto seguendo il ritmo tipico "saidi".Durante il tahtib, gli uomini combattono anche fra di loro seguendo le rigide regole della disciplina, per mostrare la loro forza e la loro abilita', simbolo dell'orgoglio maschile.Le donne praticano la danza del bastone ma in una forma allegra e piu' femminile, che imita i gesti degli uomini, ma in maniera piu' aggraziata.Nello spettacolo la danza del bastone e' generalmente rappresentata come danza di gruppo, e il costume tipico e' una tunica con dei manicotti larghi all'altezza del polso e tanto oro su tutto il corpo.
DANZA DEL CANDELABRO(RAQS EL SHAMADAN)
La danzatrice esegue una danza lenta e soffice tenendo in equilibrio un candelabro in testa. L'esibizione comprende anche una parte a terra che rende piu' difficile la danza e aumenta la suspance del pubblico. Questa danza e' riccorrente durante i matrimoni egiziani, infatti durante la "zaffa" (marcia nuziale) danzatrici con candelabri in testa guidano il corteo della sposa in segno di buon augurio per gli sposi. Anche questa danza e' stata introdotta agli inzi del XX sec. e la prima danzatrice che si esibì con una lanterna accesa fu Zouba El Klobatiyya, in seguito Shafia El Koptia utilizzo' un candelabro vero e proprio in equilibrio sulla testa
MELAYA LEFF
Rievoca le tipiche movenze ammiccanti delle donne di Alessandria d'Egitto, considerate le piu' belle e attraenti di tutto il paese. Alessandria d'Egitto, cittadina di mare e' sempre stata considerata la citta' dell'arte ma soprattutto dell'allegria, grazie al temperamento gioviale della sua gente. Le donne usavano coprirsi con un telo scuro detto "melaya" e pesante che fungeva da mantello, con esso giravano per le vie sventolando questo telo per attirare l'attenzione degli uomini e da lì nasce questa danza briosa, piena di energia e molto ammiccante. La danzatrice si avvolge il melaya intorno al corpo, inizia a danzare coperta per suscitare curiosita' e poi man mano si scopre, giocando di continuo con il melaya, roteandolo con vigore intorno al corpo. La danza e' nata come forma di corteggiamento dell'uomo che cerca di attirare a se' la donna, e della donna che fa la preziosa davanti le avance dell'uomo!
DANZA DEI SETTE VELI
Si riferisce al passaggio biblico di Salome', secondo il quale la giovane ragazza eseguì davanti Erode Antipa una danza di forte carica sensuale, durante la quale si toglieva i sette veli di cui era composto il suo costume fino a rimanere quasi svestita.Inebriato e sedotto dalla danza Erode promise davanti a tutta la corte di esaudire qualsiasi desiderio la ragazze avesse chiesto. Si tratta della prima danza del ventre documentata, ma il termine "danza dei sette veli" si riferisce soprattutto allo streap-tease di Salome'. Non si puo' quindi riconoscere come uno stile particolare, ma si puo' prendere in considerazione come riferimento storico.
DANZA DELLA SPADA(RAQS EL SAIF)
La danza della spada consiste in una serie di movimenti delicati e sinuosi che la ballerina deve compiere tenendo in equilibrio una spada sulla propria testa. Richiede una grande abilità e concentrazione e un ottima capacità di isolazione corporea ed equilibrio. Anticamente le donne venivano comprate o rapite come bottino di guerra e portate dentro i palazzi dei ricchi signori. Non tutte si adattavano alla situazione di schiave e i esibivano con canti e balli in un modo molto singolare. Durante l’esibizione afferravano le spade dei guardiani presenti e le sistemavano in equilibrio sopra alla testa. Continuavano a ballare impavide con movimenti delicati e sinuosi… “ tu, che controlli la mia vita, tenendo la spada sulla mia testa ….. non potrai mai possedere la mia anima ! …”
SAGAT(CIMBALI)
I Sagat sono uno dei più antichi strumenti arabi, nascono in Egitto circa tremila anni fa.Sono quattro piattini di metallo, possono avere diverse grandezze e si mettono sul pollice e sul dito medio di entrambe le mani.Si danza battendo i piattini creando un accompagnamento musicale al ritmo della musica.E' necessario che la danzatrice conosca i vari ritmi della musica araba per poter ballare e suonare.Lo strumento della ballerina orientale per eccellenza !!
ALI DI ISIDE
Le ali di Iside sono state introdotte da recente nella danza orientale. Cosi’ come si evince dal nome nascono in onore della dea alata Iside. Queste hanno la forma di un mantello e sono costituite da stoffa leggera pieghettata simile ad un ventaglio, seguendo i movimenti delle braccia si aprono e si chiudono simulando delle ali di uccello.La danzatrice mentre danza le agita creando delle figure nello spazio di forte impatto scenico.
RAQS SHA' ABI
E’ uno stile popolare folcloristico , esattamente indicato come “danza popolare rurale” categoria molto ampia perché comprende diverse danze regionali, ma che comunque hanno un linguaggio simile. In questo stile di danza predominano i movimenti di bacino piu’ larghi, gli spostamenti nello spazio e una serie di movimenti che esprimono gioia e giocosità.Lo Shabi trova la sua massima espressione nel Saidi danza dell’alto Egitto. L’abbigliamento è molto simile a quello utilizzato nel Baladi, a volte si indossano anche dei pantaloni sotto dei caftani.
FALLAHI
Il fellahi, che significa "contadino", è una danza tipica che rappresenta la vita e il lavoro quotidiano dei contadini. Esiste un ritmo, chiamato anch'esso fellahi, che spesso è presente nella musica che accompagna questo stile. Il costume femminile è un abito colorato lungo e largo nella parte inferiore.
KHALIJI
Il khaliji (termine che in arabo significa "del Golfo") è una danza folkloristica tipica dei paesi affacciati sul Golfo Persico, come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Kuwait, il Qatar, lo Yemen, il Bahrain e l'Oman. E' una danza gioiosa, ballata generalmente dalle donne durante le celebrazioni, i matrimoni e le feste, di solito eseguita in coppie o in gruppo. Esistono diversi stili di danza Khaliji, in quanto in ogni regione ne è presente un tipo caratteristico, il più noto è quello conosciuto anche come "danza dei capelli" dove, come suggerisce il nome, i capelli sono grandi protagonisti grazie ai movimenti rotatori della testa. Durante la danza si eseguono pochi movimenti ripetuti per tutta la durata del brano, in genere improvvisati al momento, le movenze sono fluide ed aggraziate. Il khaliji dà il nome ad un tipico passo-base, molto cadenzato. L'abito tradizionale per la danza khaliji è il Thobe al Nashal, una veste molto ampia e lunga, fatta con stoffa semi-trasparente di vari colori e riccamente decorato; la ballerina gioca con esso durante la danza.
RITMI DELLA DANZA DEL VENTRE






La musica nasce, nelle società primitive, dall'imitazione dei suoni della natura, delle attività quotidiane, del battito delle mani. La musica accompagna i momenti significativi della comunità, celebrati con canti e danze. I ritmi arabi hanno, in gran parte, questa derivazione: sono antichi, profondamente radicati nella tradizione, si differenziano per la provenienza e per l'uso.
Tramandati nei secoli, furono trascritti con notazione musicale solo di recente.La darbouka è lo strumento principe della ritmica araba.Con “ritmo arabo” si intende una sequenza codificata di battiti di percussione (unità minima). Si distinguono due suoni principali, uno più grave (dum) l'altro più acuto (tak), che si alternano fra loro, intervallati da altri suoni secondari e da silenzi (es). Pur essendo prefissati, i ritmi permettono di eseguire una vasta gamma di improvvisazioni.
Conoscere i ritmi arabi è fondamentale per poter capire, apprezzare e interpretare la musica araba. Una buona ballerina non trascura lo studio dei ritmi, anche se non è sempre facile riconoscerli. La cosa migliore sarebbe imparare a suonare il tamburo; in alternativa, il mio consiglio è di ascoltare brani di darbouka poco elaborati, soffermarsi sull'intro dove il ritmo di solito è scandito chiaramente, individuare i suoni principali (dum e tak) e associarli alle unità minime; aiutarsi battendo le mani.
Tenete presente che durante l'esecuzione il ritmo può cambiare!I ritmi arabi sono numerosi, ecco quelli che più spesso accompagnano le nostre danze:
RITMI IN 2/4
FELLAHI
Ritmo in 2/4 di provenienza egiziana; di struttura molto semplice ma veloce, accompagnava i canti contadini e si ritrova spesso nella musica sha'abi
.KHALIGI
Ritmo in 2/4 del Golfo Persico usato nell'omonima danza folcloristica, è un ritmo sincopato simile al Malfuf, ma con accenti diversi.
MALFUF
Ritmo in 2/4 molto utilizzato soprattutto in corrispondenza dell'entrata o uscita della ballerina.
ZAAR (AYUB)
Ritmo in 2/4 di provenienza araba. Usato durante le cerimonie religiose. E' un ritmo spirituale, ipnotico e curativo. Molto ripetitivo, viene usato anche per indurre lo stato di trance. Solitamente suonato in accelerazione.
RITMI IN 4/4
MAQSUM
Ritmo in 4/4 molto accentuato e per questo motivo molto coinvolgente. E' forse quello più diffuso perchè presente in quasi tutti i generi (musica popolare, folcloristica, classica, pop moderna)
BALADI
Ritmo in 4/4 di carattere popolare (Baladi significa popolare o "del mio paese") è molto diffuso in tutto il medio oriente arabo; chiamato anche Masmoudi Saghir (piccolo Masmoudi) poiché richiama il ritmo masmoudi della musica colta ma ne costituisce una versione semplificata.
SAIDI
Ritmo in 4/4 dell'Alto Egitto. Utilizzato per accompagnare una danza marziale eseguita dagli uomini con lunghi bastoni. La danza saidi femminile è una derivazione di quest'ultima ma eseguita in modo più aggraziato e con bastoni più piccoli. Spesso ritroviamo questo ritmo nella musica folcloristica, ma anche in quella colta.
RITMI 8/4
MASMUDI KABIR
Ritmo in 8/4 di provenienza Nordafricana. Conosciuto anche come "Il grande" perché in fase allungata e con una velocità dimezzata rispetto al Baladi. Molto utilizzato nella musica classica egiziana.
WHADA EL KEBIRA (CHIFTITELLI)
Ritmo in 8/4 di provenienza greco-turca. Molto lento e ricco di abbellimenti, per le sue caratteristiche viene usato nella musica colta ed in particolare per accompagnare i taqsim (improvvisazioni).
ZAFFA
Ritmo in 8/4 di provenienza egiziana, utilizzato durante i cortei nuziali. All'interno di un brano può anche significare allusione al matrimonio.
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